L’arrivo del Natale, qui a Borgomaro, lo annuncia il profumo di buono che aleggia tra i caruggi del paesello. La zia Bruna è ormai da settimane intenta a sfornare il famosissimo “Panettun du Burgu”, ovvero il tradizionale Pandolce che da decenni viene confezionato dalla sua panetteria, “Il forno di Nonna Pierina” di Via Merano, 36.
Ed era proprio della nonna Pierina, mamma di Bruna, l’unica ricetta segreta del Pandolce di Borgomaro…che non è un panettone, né un classico pandolce alla genovese, bensì una ricetta tutta a sé!

Proprio il pandolce con i suoi semplici ingredienti: farina, uova, zucchero, pinoli, uvetta e arancio, veniva preparato un tempo in ogni famiglia la sera della Vigilia e non vi era cosa più bella che condividerlo per farsi gli auguri. Tradizionalmente, nella città di Genova il pandolce si serviva decorato con un rametto d’alloro che il più giovane della famiglia toglieva, prima che il più anziano tagliasse in fette e distribuisse a tutti i commensali, mettendone una da parte per i poveri. Il rituale che accompagnava il taglio del pandolce sottolinea l’importanza di continuare le tradizioni all’interno della famiglia.

Durante il Natale la famiglia torna protagonista anche su un altro palcoscenico della tradizione, tipicamente tinto di bianco e di muschio: il Presepe. Chiunque si aggiri per le valli e per la costa potrà fermarsi ad ammirare delle vere opere d’arte, rappresentazioni della Nascita di Gesù (clicca QUI per vedere i presepi più belli in Liguria) per non parlare del Presepe sul fiume di Borgomaro che da qualche anno rende il nostro torrente ancora più romantico!

Ma c’è una tradizione che più delle altre ci scalda il cuore al ricordo, ed è la raccolta delle “strenne” nel paese di Conio, nella Alta Valle Impero (il paese dei nonni di Martina).
Un’usanza che si rifà all’Antica Roma e che in questo paese era stata reinterpretata: perché non avveniva un vero e proprio scambio…e questo era il bello!
Eh già, perchè le strenne, semplicemente, erano sacchetti pieni zeppi di dolciumi che le nonne preparavano per ogni bambino del paese. L’usanza prevedeva proprio che i più piccoli, durante i primi giorni del nuovo anno, si aggirassero per i paesi e bussando alle porte delle dolci nonnine si vedessero riempire le braccia di una miriade di regali e caramelle come buon augurio. In cambio? La pura gioia negli occhi di tutti noi bimbi, che per un giorno ci sentivamo veri re e regine.

È proprio vero: il paese, a Natale, è come una grande famiglia!

E dal nostro paesello, tutti noi vi auguriamo un Natale meraviglioso insieme ai vostri cari.