Non perdetevi la famosa ricetta della Cima alla Genovese, made by Piera!
Preparazione 45 min
Tempo Cottura 2h e 20 min
Porzioni 6
Tempo totale 3h e 5 min
Calorie 425
Ingredienti
1 tasca di petto di carne di vitello di 900 g circa
1 cipolla
1 carota
2 foglie di alloro. Per il ripieno: 200 g di vitello tritato
200 g di animelle
2 uova
100 g di mollica di pane
200 g di bietole
3 cucchiai di piselli
2 cucchiai di pinoli
50 g di lardo
40 g di Grana Padano
2 cucchiai di maggiorana tritata
latte
sale
PROCEDIMENTO
Per preparare sapientemente la ricetta della cima alla genovese, iniziate dal ripieno.
Lessate le bietole in acqua salata, strizzatele e tritatele. Sbollentate per alcuni minuti le animelle in acqua leggermente salata, sgocciolatele e tagliatele a dadini. Tritate il lardo. Lasciate ammorbidire la mollica di pane in una ciotola di latte e strizzatela.
Raccogliete il tutto in una larga terrina, aggiungete le uova e il parmigiano grattugiato, il vitello tritato, i pinoli, i piselli, la maggiorana, sale, pepe e amalgamate con cura il composto. Con questo farcite la tasca di vitello, cucite l’apertura con il filo bianco da cucina e legate la carne come un arrosto. Immergetela in 3 litri d’acqua fredda insieme alla cipolla, alla carota e alle foglie di alloro, ponete sul fuoco e cuocete lasciando sobbollire per 2 ore abbondanti.
Sgocciolate la carne, mettetela fra due piatti, sopra appoggiate un peso in modo da conferirle la tipica forma schiacciata e lasciatela raffreddare.
Tagliate la cima a fettine dello spessore di circa un centimetro, disponetele sul piatto da portata e servite.
Apericena, aperifritto, aperipizza.. insomma, l’arte dell’aperitivo è ormai un must tipicamente italiano! In Italia con l’espressione “fare aperitivo” non si intende più solo godersi un buon bicchiere, bensì farlo sgranocchiando sempre qualcosina (gratis) come focaccine, pizzettine, frittelle, mini-porzioni di insalata, insomma più generalmente finger food. E non le solite noccioline e chips, per carità, non negateci un po’ di sano spilucching! D’altronde lo dice anche Al Bano: “un bicchiere di vino, con un panino.. la felicità!”
Ma pensandoci bene, l’aperitivo è un buono strumento per scoprire al meglio ed in poco tempo le tradizioni enogastronomiche di qualsiasi città, per capirne gli usi e le mode, per ottenerne un punto di vista culturale diverso – o no? State forse pensando sia il solito pretesto per farsi un buon bicchiere?
Vi giuro di no, è solo l’occasione giusta per scoprire i 5 bar per l’aperitivo ad Imperia!
Bar La Torre
Partiamo da Porto Maurizio (con mio grande rammarico di pura Onegliese DOC) per aprire le danze con un bar che, a rigor del vero originariamente si collocava proprio nella mia amata Oneglia, la parte Est di Imperia, e che oggi si è trasferito sulla punta più ad Ovest della città. Parola d’ordine: vista mare.
Il Bar la Torre di Fulvio e Fabrizio richiama tutti, da ogni angolo della nostra ridente cittadina, un po’ perchè la location è forse totalmente fuori gara in quanto bellezza, e poi perchè loro due – i proprietari – sono la simpatia fatta persone. Troverete una bella lista di cocktail che non vi lascerà con l’acquolina in bocca!
Cuvea du Baffu
Okay, segue il più in voga. Federico, detto il Baffo, è riuscito nell’impresa di donare immenso lustro a questo bar, nemmeno tanto piccolo, in una posizione super strategica di Imperia. Il locale si presenta rustico il giusto, con qualche nota di mdoernità. Buona varietà di vini e cocktail, piattini serviti al tavolo con possibilità di rimanere fino a cena, cordialità ed efficienza. Prezzi totalmente adeguati.
Monkeys
Alziamo l’asticella per quanto riguarda location (basterà guardare all’esterno) ed offerta di prodotti (vi basterà guardare all’interno).
Un minuscolo bar sulla passeggiata del porto antico di Oneglia nasconde un tesoro che conta più di un migliaio di bottiglie diverse, tutte esposte dietro al bancone. Atmosfera buietta ma chill. Il loro piattino di stuzzichini , Antonella lo sa, non gli farà guadagnare molti punti, in questa classifica, mentre è indiscutibile il loro primo posto come selezione drink. Prezzi leggermente più alti della media.
Taste of Surf
Surf è nuovo nel panorama imperiese, ma ha conquistato tutti fin da subito. Una vera ventata di freschezza, una nuova ottica con cui inquadrare l’aperitivo nella nostra cittadina ma con studio accuratissimo dietro ogni preparazione.
Tradizione ed innovazione che si incontrano, insomma. “Una cucina che guarda al futuro, senza dimenticare le proprie origini.” I cocktails, accompagnati da gustose tapas che potrete ordinare à la carte, vi stupiranno per equilibrio, originalità e ricercatezza. Prezzi leggermente più alti della media.
Frisciolata e Fainà
Concludiamo la nostra lista con una vera new entry! Frisciolata & Fainà occupa, geograficamente, il posto del vecchio Bacan nel centro storico di Oneglia. Il nome, tipicamente ligure, significa “Farinata & Farinata” – nomi declinati in dialetto ligure, con la stessa traduzione letterale ma.. con una differenza sostanziale! La Frisciolata è la farinata tipica di Imperia, in cui troviamo i cipollotti tagliati a rondelle come ingrediente extra, mentre la Fainà è la farinata bianca, classica.
Qui non solo troverete queste prelibatezze servite come accompagnamento, ma sarete sicuri di gustare ottimi cocktail e vini locali eccellenti!
“No! A saperlo, saremmo rimasti un weekend in più!” e “Uff! Saremmo arrivati un giorno prima se lo avessimo saputo!”sono esattamente le due frasi più ripetute dai nostri clienti quando scoprono di essersi appena persi la sagra dei muscoli di Borgomaro, il tradizionale ed immortale rito che anima le sere d’estate della nostra Valle Impero e non solo.
La sagra una volta
Dovete infatti sapere che la sagra nasce come una tipica festa per il santo patrono di un paese, durante la quale si possono svolgere anche altre attività come fiere, balli e divertimenti vari. Questa è una tipologia di festeggiamenti che qui in Liguria, soprattutto nell’entroterra, è ancora sinonimo di divertimento, baldoria e goliardie anche tra i più giovani.
La sagra oggi
In realtà non si utilizza più il termine sagra solo per definire la celebrazione del santo patrono, ma l’estensione del termine raggruppa, in generale, una grande festa in paese accompagnata da buon cibo, vino e tanta musica. Normalmente, tutto ciò viene reso possibile dalla collaborazione dell’amministrazione comunale e della Pro Loco del luogo, in questo caso l’associazione U Castello che ormai da decenni riesce nella magica impresa di riunirci tutti per regalarci queste magiche serate. Vi basti pensare che i miei genitori hanno scambiato i primi passi, le prime parole e i primi balli insieme proprio sulle lisce piazze di ardesia ornate a festa dove i giovani della loro età si davano appuntamento la sera per le danze e le chiacchiere.. altro che movida e discoteche!
In linea di massima, ogni paese propone un appuntamento annuale in estate (generalmente il sabato, ma possibilmente anche un intero weekend) dove durante la cena viene servito, tra le tante proposte culinarie, un piatto tipico che andrà poi a dare il nome alla serata (es.: la sagra del pan fritto, la sagra dei muscoli..). Noi, a Borgomaro, proponiamo ben due date.. perchè sappiamo cucinare così bene che non volevamo farvi mancare proprio niente! Volete sapere quali sono le specialità?
Vi vedo mentre vi grattate il pancino con l’acquolina alla bocca!
Innanzitutto, si tratta di cene en plein air: lunghe panche di legno, grandi tavolate, vino del contadino (come a Ele piace chiamarlo) e via ad affollare i carruggi. Molto alla buona, molto spartano, ma è così che ci piace!
Acquistare i biglietti
La biglietteria apre alle 19:00/19:30 e il piano si basa su un’unica regola, la seguente: accaparrarsi i primi posti! Non indugiate, sgomitate tra la folla come se quel piatto di spiedini fosse l’ultimo rimasto sulla faccia della terra. Una volta presi i biglietti alla cassa, se avete la fortuna di avere un partner al vostro fianco, speditelo subito a fare la coda al piatto forte della serata oppure quella fumante succosa porzione di pasta fresca rimarrà ahimè solamente un ricordo.
Nel frattempo è ora di occuparsi dei liquidi: cercate la cassa BAR e rifornitevi di quanto necessitate, dopodiché sarà il momento di scovare un posticino libero dove installarsi per aspettare il ritorno glorioso del vostro compagno con in mano il vassoio delle prelibatezze.
Va bene, va bene, voi volete sapere cosa se magna e soprattutto quando se magna. Ecco gli appuntamenti, ci vediamo là e chi non viene è un belinone!
Quando
ultimo weekend di Maggio: sua maestà la reina paella (ricordate cosa vi ho detto sullo sgomitare come fosse l’ultimo piatto al mondo? Ecco, tenetelo a mente)
weekend di inizio o metà Luglio: prendete nota, avrete l’opportunità di gustare le inimitabili muscoli alla saracena del presidente Mino, che da anni ormai fanno accalcare sulla nostra piazza gente da ogni dove. Un consiglio? Raccattate del pane e non dimenticatevi di fare l’italianissima scarpetta nel sugo di cottura!
E per chi non amasse nessuno di questi tre piatti? Non temete: coniglio alla ligure, il famoso minestrone, la ratatuia, il condiglione, il gorgonzola e quintali di carne alla brace vi attendono!
Quando arriva l’estate e la temperatura si innalza, cosa c’è di meglio di un bel gelatino fresco? Via con le 5 migliori gelaterie di Imperia, secondo noi!
P.s.: l’ordine è sparso, amici Imperiesi non inveite!
La Storica: Gelateria Pinotto
Via Scarincio, 98 – 18100 Imperia
La perenne folla al di fuori di questa gelateria potrebbe sconfortarvi.. oppure potrebbe darvi la certezza della bontà del suo gelato! Pinotto è un’istituzione tra i mastri gelatai di Porto Maurizio e quindi una tappa obbligatoria per gli amatori del gelato.
La Ligure: Gelateria Sharbè – da Gaetanina
Via de Geneys, 3 – 18100 Imperia
Nessuna insegna fuori, poca manfrine dentro: Gaetanina e suo marito sono liguri DOC e si nota subito. Ingredienti freschi dall’entroterra, una dedizione ineccepibile per i gusti alla frutta che vengono proposti in vesti davvero uniche e di alta qualità, panna gratis.. ma mi raccomando, fate attenzione: entrate dall’entrata ed uscite dall’uscita, mai il contrario.. o passerete dei guai!
La Novella: I Gelati di Fè
Via Ludovico Maresca, 14 – 18100 Imperia
Noi di Imperia lo definiremmo, con una parola, gozzo(agg. grande. fig. ottimo)
La gelateria di Fè è la più recente come data di nascita nella nostra città, ma è già riuscita a crearsi la sua clientela grazie ai suoi gelati estremamente cremosi, direi con un neologismo pannosi insomma.. dei veri e propri pasti!
L’Incantatrice: Gelateria Acquolina
Via Scarincio, 84 – 18100 Imperia
Ho un amico che, cascasse il mondo, dopo il mare doveva fermarsi per forza qui, causa la sua dipendenza da gelato di Acquolina! Giuro! Era come un appuntamento fisso a cui non ci si poteva sottrarre e ricordo come fosse ieri che quando sull’elenco dei gusti (sempre esposti fuori da questa micro-gelateria) compariva “noccioline americane”, era sempre una festa! Questo effetto il gelato di Acquolina lo ha su tantissimi imperiesi.. provare per credere!
La Gourmet: Gelateria Corte
Largo Sergio Sabatini, 3 – 18100 Imperia
Vi avviso, i cultori del gelato classic style potrebbero storcere un po’ il naso. La Gelateria Corte infatti non serve i soliti gusti, ma proposte un po’ ricercate (anche vegan) che non si trovano altrove.. scordatevi i soliti nomi e i soliti ingredienti: se siete alla ricerca di qualcosa di diverso, buttatevi nella scelta di un accostamento un po’ più azzardato!
P.s.: se siete fuori Imperia, segnaliamo due gelaterie senza rivali:
ad ovest: Gelateria Artigianale – Lungo Mare CAP. D’Albertis, 13 – 18010 Santo Stefano al Mare
ad est: Il Negozietto del Gelato – Via della Resistenza, 15/17 – 18016 San Bartolomeo al Mare
E’ stata dura ma siamo riuscite a rubare la ricetta dal libro della Piera. Per cominciare ad assaporare i sapori di Liguria, perché non cominciare da uno dei piatti più tipici della nostra tradizione? Ecco la nostra ricetta del coniglio alla ligure.
INGREDIENTI
1 coniglio (da circa 1,5 Kg)
1 cipolla
2 spicchi d’aglio
1 bicchiere di vino bianco
100 gr Olive in Salamoia
6 rametti di timo
2 rametti di rosmarino
2 foglie di alloro
20 gr pinoli
Olio extravergine di Oliva
Sale
Pepe Nero macinato
Preparazione del coniglio alla ligure
Per preparare il coniglio alla ligure tagliare a pezzetti il coniglio. In un tegame mettere un filo di olio e iniziare a far rosolare la cipolla tagliata a fette insieme all’aglio tritato. Appena aglio e cipolla saranno appassiti, aggiungere il coniglio insieme ai rametti di timo e alle foglie di alloro. Salare leggermente e far rosolare a fuoco vivo in modo da sigillare bene tutta la carne per qualche minuto. Sfumare il coniglio in umido alla ligure con il vino e lasciare evaporare l’alcool. Nel frattempo, tritare finemente le foglie di rosmarino. Quando l’alcool sarà evaporato, aggiungere le olive, i pinoli, il rosmarino tritato, una macinata di pepe, mescolare e far cuocere il coniglio alla ligure a fuoco dolce, coperto, per circa un’ora mescolando ogni tanto e aggiustando di sale verso fine cottura.
Il coniglio in umido alla ligure sarà pronto quando la carne si staccherà facilmente dall’osso. È ottimo accompagnato dalle patate e allo stesso modo si possono preparare anche le cosce di coniglio alla ligure.
Tutti noi al Relais del Maro abbiamo una passione in comune, di cui forse vi siete accorti in molti: mangiare e bere bene!
Ma non solo.. ci piace soprattutto scoprire quei prodotti nascosti nelle tradizioni centenarie delle nostre valli. Durante nostre ricerche, il Parco delle Alpi Liguri è stato tra i primi che abbiamo esplorato, la sua superficie si snoda tra la Valle Arroscia e la Valle Argentina, entrambe ricche di prodotti unici al mondo.
Tra questi il re è sicuramente l’Aglio di Vessalico: presidio Slow Food per le sue caratteristiche uniche come l’aroma delicato, un sapore intenso quasi piccante e, soprattutto, un’estrema conservabilità: quando mio nonno me ne porta un po’, riesco a tenerlo in frigo ed utilizzarlo per mesi! (Sapevi che… il primo week end di Luglio c’è la festa dell’ Aglio proprio a Vessalico – 15 minuti dal Relais del Maro)
Altro prodotto imperdibile è la toma di pecora brigasca, presidio Slow Food di questa zona: la sua produzione è legata a questo territorio da centinaia di anni e con caratteristiche uniche nella lavorazione che le danno un sapore deciso.
Se i primi due prodotti sono forse più conosciuti, bisogna essere un po’ più local per conoscere la Carpasina: si tratta di un pane d’ orzo tipico di Carpasio (piccolo paese della Valle Arroscia a mezz’ ora dal Relais del Maro), simile alla più famosa frisella pugliese. Un pane duro come pietra, “pan d’ordiu”, d’orzo, appunto, macinato a pietra.
Si mangia nei campi, sui monti, con una testa d’aglio (rigorosamente di Vessalico) strofinata prima di essere ammollata in acqua di fonte mescolata ad aceto di vino rosso. Poi si sbriciola e si mescola con pomodoro, acciuga, capperi, cipolla, basilico.. una sorta di pan bagnà delle Alpi Liguri.
E questi sono solo alcuni dei prodotti che offriamo al Relais, dove la parola d’ ordine è sempre: GO LOCAL!