Su una collina alle spalle di Sanremo, a circa 40 chilometri da Relais del Maro, c’è un suggestivo borgo medioevale, oggi conosciuto come il “villaggio degli artisti”, sorto sulle rovine di un paese abbandonato molto tempo prima a causa di un terribile terremoto. Stiamo parlando di Bussana Vecchia, un luogo dalla storia controversa, in cui l’arte si respira ad ogni angolo.
Le origini
Le sue origini risalgono all’epoca romana ma è solo intorno al XII secolo che iniziò a trasformarsi in borgo abitato da contadini ed allevatori. La vita nel paese proseguì relativamente tranquilla fino al 23 febbraio 1887, quando una violentissima scossa di terremoto colpì l’entroterra sanremese, danneggiando gravemente il piccolo centro abitato, fino a quel momento chiamato semplicemente Bussana. In pochi secondi il sisma provocò numerose vittime e distrusse gran parte degli edifici. I superstiti, dopo aver vissuto per anni in abitazioni di fortuna, si spostarono qualche chilometro più a valle. Sorse così, tra il 1889 e il 1894, una nuova Bussana (denominata Bussana Nuova) mentre il vecchio paese (da allora chiamato Bussana Vecchia) veniva definitivamente abbandonato, diventando un vero e proprio borgo fantasma.
Il Borgo degli artisti
Disabitato per decenni, iniziò a rivivere alla fine degli anni Cinquanta, quando il grande ceramista Mario Giani, noto con il nome d’arte Clizia, decise di stabilirsi nel borgo assieme ad una decina di altri artisti, attratti dalla particolarità del luogo. Venne redatto pure uno statuto per regolare la vita del villaggio. Bussana Vecchia divenne dunque la meta di pittori, scultori, artigiani, musicisti e poeti provenienti non solo dall’Italia ma da tutto il mondo, che ristrutturarono e resero nuovamente abitabili gli edifici meno danneggiati. Alla fine degli anni Sessanta venne aperta anche la prima bottega dove era possibile acquistare le opere realizzate dagli artisti. Con il passare del tempo la comunità, seppur non autorizzata, ha continuato a crescere.
Oggi il paese è un autentico museo cielo aperto e, sebbene sia molto cambiato rispetto agli anni Sessanta, rimane un luogo magico che regala emozioni e scorci incantevoli ad ogni angolo. A Bussana Vecchia è bello perdersi tra le stradine, camminare senza una meta precisa e lasciarsi sorprendere passo dopo passo. Il borgo è abitato tutto l’anno da una sessantina di persone, che durante l’estate salgono a duecento.
Le vecchie case in pietra, in parte ancora diroccate, ospitano atelier e botteghe di prodotti artigianali e artistici della più varia natura: dipinti, sculture, ceramiche, oggetti di bigiotteria, litografie e innumerevoli altri manufatti. Specialmente in primavera e nelle caldi sere d’estate, il villaggio si anima con performance teatrali, mostre e musica dal vivo.
La Chiesa di Sant’Egidio e i ruderi
Il simbolo di Bussana Vecchia è la Chiesa di Sant’Egidio, dove si trovava la maggior parte degli abitanti al momento del terremoto, che lasciò intatti solo la parte iniziale e il campanile a fianco della costruzione. Mai ristrutturata, conserva ancora tracce degli stucchi e delle pitture originarie.
Altro luogo impattante è quello delle rovine del castello, edificato nel XII secolo dai conti di Ventimiglia, i signori feudali del borgo. Tra le meraviglie da visitare ci sono: il giardino tra i ruderi, un curatissimo spazio verde in mezzo alle rovine punteggiato di gerani e molteplici specie floreali; e il plastico ferroviario, oltre 350 metri lineari di binari sistemati in tre stanze di una vecchia abitazione. E se durante la visita avvertite un certo languorino, potete fermarvi all’Osteria degli Artisti, il locale più antico del paese, che propone una eccellente cucina locale!